Sápmi Flatbed

Mixed media installation, recycled textiles from Bonotto SRL
2022

I was invited to a residency arranged by the Luleå Biennial in collaboration with GLAS – Glaciär arkeologi i Sápmi (“Glacial archaeology in Sápmi”), a multi-disciplinary research project that highlights both newer and older findings that have emerged from melting glaciers and snow patches as a result of climate change. These objects promise to expand our knowledge of prehistoric Sápmi, as well as informing us about how the land has been utilised in modern times.
Archaeologists working on the project GLAS – Glaciär arkeologi i Sápmi collect materials that emerge and become accessible as glacial ices melt. In Sápmi Flatbed, I have chosen to follow the research process itself, rather than its results, and to explore the conditions in which knowledge is created. The title comes from the Russian American art critic Leo Steinberg’s concept of the “flatbed picture plane”, where a “flatbed” is a recipient of methods, information, narratives and objects.
The installation is a multi-dimensional rug made from several layers of recycled textiles that invite the viewer inside. I propose a fundamental shift in perspective from the conventional, vertical axis of knowledge work that relies on observations and extractions, to a horizontal perspective revolving rather around connecting with the earth and spending time among the people and things that live in and with the land.

 

Sono stata invitata a una residenza organizzata dalla Biennale di Luleå in collaborazione con GLAS – Glaciär arkeologi i Sápmi (“Glacial archeology in Sápmi”), un progetto di ricerca multidisciplinare che mette in evidenza i ritrovamenti più recenti e quelli più antichi emersi dallo scioglimento dei ghiacciai e dalla neve macchie a causa del cambiamento climatico. Questi oggetti promettono di ampliare la nostra conoscenza dei Sápmi preistorici, oltre a informarci su come la terra è stata utilizzata nei tempi moderni.
Gli archeologi che lavorano al progetto GLAS – Glaciär arkeologi i Sápmi raccolgono materiali che emergono e diventano accessibili quando i ghiacci si sciolgono. In Sápmi Flatbed, ho scelto di seguire il processo di ricerca stesso, piuttosto che i suoi risultati, ed esplorare le condizioni in cui si crea la conoscenza. Il titolo deriva dal concetto del critico d’arte russo-americano Leo Steinberg del “piano dell’immagine flatbed”, in cui un “flatbed” è un destinatario di metodi, informazioni, narrazioni e oggetti. L’installazione è composta da un tappeto multidimensionale realizzato mediante diversi strati di tessuti riciclati che invitano lo spettatore all’interno. Qui propongo uno spostamento fondamentale di prospettiva dall’asse verticale convenzionale del lavoro di conoscenza che si basa su osservazioni ed estrazioni, a una prospettiva orizzontale che ruota piuttosto attorno al collegamento con la terra e al trascorrere del tempo tra le persone e le cose che vivono nella e con la terra.