Reflecting Venice
mixed media
2012-2014
Reflecting Venice is a project that investigates the possibility of responding to last year’s increase of environmental issues affecting Venice.
Through the application of an interdisciplinary methodology, Reflecting Venice explores technological innovation and its implications. Considering local context in conjunction with new environmental goals is beneficial in redefining their broader effectiveness and functionality. Reflecting Venice began with the collaboration of Isomorph, a company based in Udine, Italy, specialized in environmental physics as well as in the development of innovative energy systems. Specifically, the project refers to the so-called Linear Mirror. Reflecting Venice operates on a specific area of Venetian territory: Murano island. Known on a global scale for its hand-made glass production, today the island is facing a gradual transformation. While it remains a precious historical and cultural heritage, it conversely displays a fetishized representation of international mass tourism. Here the artist focused on the peculiar technique of engraving on mirrors, a typical local craft tradition that is rapidly being replaced by badly blown glass items, easy to sell to tourists. Decorative elements, representing flowers and plants, come from the 17th and 18th centuries. These have been re-elaborated to represent flowers and plants from Venice Lagoon, disappearing because of the pollution. These new drawings, created in collaborations with Murano’s masters, have been directly addressed and portrayed on the Linear Mirror.The artwork, consisting in a functional installation, is accompanied by a multiple installation, composed by a video, titled LACUNA_Land of hidden spaces, a critical herbarium, a comic and a recycled-glass sculpture, supporting the process in any phase it came through.
Reflecting Venice è un progetto che investiga, in dialogo col territorio e i suoi abitanti, le possibilità d’intervento sulle problematiche ambientali della città di Venezia, fortemente accentuatesi negli ultimi anni. Attraverso una metodologia di lavoro interdisciplinare, Reflecting Venice esplora l’innovazione tecnologica e le sue potenzialità espressive, ne individua gli elementi di cui si appropria modificandone contesto e finalità, per poi riproporli radicalmente mutati di segno oltre che sottratti alla loro mera funzionalità. Reflecting Venice parte dalla collaborazione con l’impresa di ricerca Isomorph (Udine) che opera nel campo della fisica sperimentale per la progettazione di nuovi sistemi di sviluppo energetico. Nello specifico, il progetto fa riferimento allo ‘Specchio Lineare’, sistema ideato dallo scienziato Hans Grassmann dell’università di Udine per lo sfruttamento dell’energia solare. Per Reflecting Venice l’artista ha studiato e analizzato un’area specifica del territorio veneziano: l’isola di Murano. Conosciuta in tutto il mondo per la produzione artigianale del vetro, l’isola subisce oggi un graduale processo di trasformazione fino ad apparire come il luogo delle dicotomie: da una parte, patrimonio culturale e storico, dall’altra, feticcio rappresentativo ad uso del turismo di massa internazionale. L’artista ha operato sulla peculiare decorazione a incisione sugli specchi: una tipica lavorazione artigianale locale che sta oggi scomparendo per lasciare posto all’oggettistica facilmente commerciabile. I temi decorativi, raffigurazioni di elementi floreali risalenti all’epoca seicentesca e settecentesca, sono stati rielaborati al fine di rappresentare le specie floreali in via d’estinzione della laguna veneziana. Queste nuove decorazioni floreali, create in collaborazione con i maestri muranesi, sono state realizzate direttamente sugli specchi dello Specchio Lineare. Il lavoro, che consiste in una installazione funzionante, è accompagnato da un’installazione multipla composta da un video intitolato LACUNA_Land of hidden spaces, un erbario, un fumetto e una composizione di vetri riciclati, che formalizzano il processo dell’opera.
(The project is produced with the support of Botkyrka Konsthall, and supported by the residency programme at Fondazione Bevilacqua La Masa).