Europe calling

performance, mixed media

2012

Europe calling is a project that was especially created for Art Stays festival 2012. Its aim is to investigate the actual role of culture – specifically in the contemporary art field – within the European Union. During years of strong financial crisis, the public investments that are mostly subject to great reductions or even clean cuts are the ones destined to culture and arts. Looking at the current Sport and Culture Ministers’ purposes and management, it is possible to come across the promotion of initiatives like the “World cup” or the annual “Capital of culture” event. How are these events financed and what kind of cultural improvement are they able to foster and develop? My performative intervention aims to shed light upon the research and presentation methods used in contemporary culture, presenting a ‘different’ kind of approach compared to the main institutional artistic debate channels. With Europe calling I wanted to give a chance to enlarge the knowledge and the network of European independent realities. Through the telephone, a direct communication format, the public will have the opportunity to be in touch with some independent spaces and non profit spaces personally selected by me. It will be possible to ask these spaces for information on their organization, their programme as well as their past projects, the ‘alternative’ strategies they use in order to create a different development of the cultural field and how they run and fund their space. The project, which is intended as a sort of deconstruction of the big event “European Capital of Culture”, however, intends to enrich the event itself, through the promotion of those realities that work outside the official channels of the art system, and that constitute an important proof of the ongoing European cultural ferment.

 

Europe calling è un progetto creato appositamente per Art Stays ed intende investigare il ruolo attuale della cultura -nello specifico il settore dell’arte contemporanea- all’interno dell’Unione Europea. In anni di forte crisi finanziaria, i primi investimenti statali soggetti a gravi riduzioni o addirittura a tagli netti sono proprio quelli destinati alla cultura e alle arti. Dando uno sguardo alla gestione e alle proposte attuali dei Ministeri dello Sport e della Cultura è possibile però imbattersi nella promozione di iniziative quali la “Coppa del Mondo” o l’annuale appuntamento con “Capitale Europea”. Come e in che modo vengono finanziati questi eventi, ma soprattutto, che tipologia di apporto culturale intendono generare e sviluppare? Il mio intervento performativo vuole far luce sulle metodologie di ricerca e presentazione della cultura contemporanea, proponendo un approccio “altro” rispetto a quelli che sono i principali canali istituzionali di dibattito artistico. Con Europe calling intendo dare la possibilità di una maggiore conoscenza delle realtà indipendenti europee. Mediante una forma di comunicazione diretta, quella telefonica, il pubblico potrà per un giorno intero mettersi in contatto con alcuni spazi indipendenti e no-profit da me selezionati. Sarà possibile chiedere informazioni su come essi vengono gestiti e finanziati, sulla loro programmazione attuale e i progetti passati, nonché rispetto alle strategie “alternative” da essi adottate per uno sviluppo differente della cultura. Il progetto, che in certo senso va inteso come una sorta di decostruzione del grande evento “Capitale Culturale Europea”, intende comunque arricchire lo stesso, attraverso la promozione di quelle realtà che si muovono al di fuori dei canali ufficiali dell’arte, e che costituiscono una importante testimonianza del fermento culturale europeo in atto.