DETOUR

three printed carpets 80×60 cm, performance

2014

 

The work is related to ASC-Social Housing Agency in Venice, where activists, families, Venetian citizens and migrants have occupied some public houses left apart by the Municipality because of the lack of money needed to restore them. The work aims to relate to these areas and the people who live there, where the occupation of vacant houses become a way to re-activate the public space through the construction of social relationships. Practices that talk about how to deal with a complicated city as Venice is, built up on mass-tourism policies, with the will to displace last inhabitants. A series of carpets identified some of those occupied houses. On them, printed sentences were relating to the use of the public space, remarking its ambivalence, at the core of the conflict between privatization and intrinsic value. A performance was following the work: here I was leading small groups of people as a guide, for a tour in the occupied houses. Here people could directly talk to occupants in order to understand history, bureaucracy, conflicts, future developments.

 

Il lavoro si relaziona all’agenzia sociale per la casa (ASC) di Venezia, dove attivisti, famiglie, cittadini veneziani e immigrati hanno occupato alcune case popolari lasciate in stato di abbandono dal Comune a causa della mancanza di finanziamenti per il restauro. L’opera vuole porsi in relazione con questi spazi e con le persone che li vivono, laddove l’occupazione di case sfitte diventa un modo per ri-attivare lo spazio pubblico attraverso la costruzione di legami sociali. Pratiche che parlano di diritto alla città, di resistenza contro la rendita immobiliare, l’esodo e la monocultura turistica. Una serie di tappeti identifica alcune di queste case occupate. Su di essi, vi sono stampati una serie di frasi relative all’uso dello spazio pubblico, rimarcando la sua ambivalenza, al cuore del conflitto tra privatizzazione e valori comuni. Una performance segue il lavoro: qui ho guidato piccoli gruppi in un tour tra le case occupate. I partecipanti avevano la possibilità di parlare direttamente con gli occupanti, così da capire la storia, la burocrazia, i conflitti, i futuri sviluppi.